Borragine, un aiuto depurativo

Borragine, un aiuto depurativo

Il ricordo più antico che ho della borragine è quello di mia cugina Manuela, quando eravamo bambine, che staccava i piccoli fiori blu e se li metteva sulla lingua. Teneva la lingua un po’ fuori per farmi vedere che si stava mangiando un fiore, poi lo ingoiava. Ecco, questa cosa di mangiare fiori – normalissima – a noi sembrava eccezionale. E forse avevamo ragione.

Riconoscere questa pianta è molto facile, non solo per gli inconfondibili fiorellini a cinque petali ma anche per gli steli ispidi su cui questi crescono e per la foglia pelosetta e ruvida che le dà il nome (burra in latino significa proprio stoffa ruvida). La pianta cresce spontaneamente in terreni grassi e ben soleggiati, ma alle stesse condizioni può essere coltivata molto facilmente, anche con l’aiuto delle formiche che si faranno carico di propagare la specie dandovi un’utile mano in questo lavoro. Potete raccogliere prima della completa fioritura sia la pianta intera che le sommità fiorite o i singoli fiori. Io la cucino in tegame con un filo d’olio e un pizzico di sale e la trovo ottima così, ma ecco i tanti altri utilizzi che se ne possono fare:

Infuso o decotto – preparate con foglie e fiori essiccati una bella tisana come calmante o emolliente

Bagni alle mani e pediluvi – mezza manciata di pianta secca o fresca per litro d’acqua. Si consigliano due bagni al giorno.

Cataplasmi – ottima sulle scottature, preparate un trito di pianta fresca e poggiatela sulla parte. In caso di articolazioni dolenti (come quelle di chi soffre di gotta) si può usare un panno imbevuto di decotto molto concentrato da poggiare sulla parte per dare sollievo.

Estratto – mezzo bicchiere di estratto di pianta (ben pulita) al giorno è un ottimo diuretico



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