Altea, la pianta guaritrice

Altea, la pianta guaritrice

L’altea officinale, insieme alla malva, è una delle piante più dolci. Il suo nome deriva dal greco altaino, che significa io guarisco. Conosciuta anche come bismalva, ibisco e malvaccione, l’altea è una grossa erbacea perenne con foglie lobate coperte di peluria argentata e fiori a grappolo rosa o bianchi. Può anche superare il metro di altezza e il suo frutto ha la forma di un cilindro appiattito. Questa pianta cresce prevalentemente in terreni salati e umidicci e fiorisce da agosto a settembre. Gli antichi ne sfruttavano le qualità lenitive ed emollienti. Nel Medioeva Santa Ildegarda e Alberto Magno la somministravano per curare tosse, febbre, raffreddori, ingorghi delle vie respiratorie e mal di testa. Tutte le parti della pianta sono attive: fiori, foglie e radici. Fiori e foglie per uso interno o esterno sono emollienti e calmanti delle vie respiratorie, indicati anche per mal di gola, bronchiti o ascessi. Le radici sono più addolcenti e vengono per lo più indicate per calmare o proteggere dalle forme di irritazione. L’altea è indicata anche per le affezioni intestinali, o per problemi alla bocca risolvibili con semplici gargarismi.

Preparazione e impiego 

INFUSO O DECOTTO di fiori: una piccola manciata di fiori secchi per litro d’acqua. Berne due o tre tazze al giorno

MACERAZIONE di foglie e radici per la cura dell’apparato respiratorio: 10 pizzichi di foglie secche e radice ben scorticata della grandezza di una noce. Lasciare in mezzo litro d’acqua alla temperatura di 20-30 gradi, poi filtrare e bere durante l’arco della giornata

SCIROPPO di radici: lasciar macerare una piccola manciata di radici sbriciolate in un bicchiere di alcool a 90 gradi e mezzo litro d’acqua per sei ore, in seguito far bollire tutto con 150 grammi di zucchero per cinque minuti

POLVERE di radici: due pizzichi al mattino uniti a un pizzico di polvere di liquirizia e un pizzico di zucchero assimilabile (glucosio, fruttosio). Serve per curare stipsi e irritazioni

LOZIONE per curare la congiuntivite: impacchi di decotto fatto con un cucchiaino di fiori per tazza

TISANA un’abbondante manciata di radici e foglie per litro d’acqua. Anche per uso esterno come bagni, lavaggi vaginali, clisteri e gargarismi 

BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI preparazione uguale a quella della tisana con aggiunta di un pizzico di fiori. Sono consigliabili due immersioni al giorno

GARGARISMO SPECIALE contro la tosse, i mal di gola, le bronchiti: preparate un decotto con radice di altea della grandezza di una noce, cinque pizzichi di fiori di salvia, cinque pizzichi di fiori di papavero per mezzo litro d’acqua



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