Sul Meridiano zero per misurare il mondo
Può un instancabile viaggiatore non passare dal quartiere del borgo reale di Greenwich, a Londra, a nove chilometri a sud est di Charing Crossa, per vedere il famoso meridiano? Sarà pure una linea decisa arbitrariamente ma il piacere di dire “ci sono stata!” era tanto che non potevo non passarci anche io. Ho visitato Greenwich con le mie amiche, Anna e Barbara, e l’ho trovata una piccola oasi di pace che regala riposo dalla frenesia della city, che pure amo tanto. Greenwich è raggiungibile col treno – DLR – o con una crociera di una quarantina di minuti a bordo del battello da Westimster. Da appassionata di storie di mare e pirati, di imbarcazioni a vela e di mondi antichi ho trovato emozionante e suggestiva la vista del Cutty Sark, il clipper che navigò sulla via delle Indie per trasportare tè e lana. La vista di questo brigantino è stata la cosa che più mi è piaciuta della visita, ma devo ammettere che il momento diventa magico al calare del sole, quando la luminosità si abbassa e la luce verde che indica il meridiano diventa visibile. Qualcuno potrà obiettare che si tratta di un’emozione da poco, non certo come quella che può darci un oceano, un vulcano o una cascata. Eppure devo dire che vedere il punto zero per la misurazione del nostro Pianeta mi ha dato una bella sensazione. Mi ha fatto sentire ancora di più parte di un insieme unico, in fondo piccolo. Ha riportato la Terra alla mia misura, mi ha dato un maggior senso di casa. Qui è possibile visitare l’osservatorio e passeggiare attraverso il parco. Qualcuno dice che sia il più bello di Londra, ma io andavo alla ricerca degli scoiattoli socievoli, come quelli che ti salgono addosso negli altri parchi della città. Qui non ne ho trovati, ma non ho scritto alla Regina per reclamare.