L’elisir di lunga vita si chiama chyawanprash
Esiste un elisir di lunga vita? Forse sì, se per filtro vitale intendiamo tutti quegli ingredienti bioattivi e antiossidanti utili a rimettere indietro le lancette del nostro personale orologio. Si può ringiovanire? Senza esagerazioni, si può affermare che l’attivazione di geni favorevoli è un percorso possibile. Per questo oggi voglio parlarvi del chyawanprash, letteralmente “marmellata di quaranta erbe di Chyawan”, il vecchio saggio che la leggenda narra ringiovanito grazie a questo preparato tradizionale della medicina ayurvedica.
Il chyawanprash sembra funzionare anche alla prova della nostra medicina moderna. Una sperimentazione controllata randomizzata su 116 anziani trattati con l’amla- amlaki in sanscrito, noto anche come ribes indiano o uva spina indiana, che è l’ingrediente fondamentale del chyawanprash – ha dimostrato un aumento significativo della capacità di riparazione del DNA. Un’analoga sperimentazione ha mostrato la capacità della stessa dose di amlaki rasayana di attivare nelle cellule bianche del sangue la telomerasi, enzima che aggiunge sequenze ripetitive di DNA non codificante e contribuisce a mantenere integri i cromosomi (fonte: Ventuno giorni per rinascere, Berrino-Lumera-Mariani, Mondadori).
Inoltre il chyawanprash agisce sul sistema immunitario, sulla digestione, sulla respirazione, sulla glicemia, sul livello di grassi nel sangue, e in quanto eccezionale antiossidante ci aiuta a mantenere la pelle giovane. Un antico testo che espone le virtù ayurveda, la Caraka Samhita, afferma che “anche un vecchio getta tutte le sue infermità ed emerge con carnagione fresca e giovanile”.
Gli ingredienti sono una bella lista che comprende componenti molto ricchi di erbe e minerali, ma il 50 per cento del composto è proprio l’amla, il ribes indiano. Ecco l’elenco di tutto ciò che trovate dentro il chyawanprash, per chi volesse spulciarlo per bene: Emblica officinalis, Sida cordifolia, Phaseolus trilobus, teramnus labialis, Pistacia integerrima, Phyllanthus niruri, Dendrobium macraei, Terminalia chebula, Tinospora cordifolia, Glycyrrhiza glabra, Dioscorea bulbifera, erba dado, Boerhhavia diffusa, Asparago racemosus, Nymphaea stellate, tuberosa Pueraria, Adhatoda vasica , curcuma zedoaria, Bacopa monniera, Ghee (burro chiarificato), canna da zucchero, Piper longum, Elletaria cardamomum, Caryophyllus aromaticus, Anacyclus piretro, Cinnamomum zeylanicum, Cinnamomum tamala, Mesua ferrea, cotogne Aegle, Gmelina Arborea, Oroxylum indicum, phlomidis Clerodendrum, suaveolens stereospermum , Desmodium gangeticum, Uraria picta, Solanum indicum, Solanum surattense, Crocus sativus.
Questa marmellata, che personalmente ho trovato buonissima e anche vagamente simile per sapore ai mostaccioli che mi preparava la mia bisnonna, si cucina in conformità con una autentica ricetta ayurvedica in un processo della durata di più giorni, in modo che i suoi effetti benefici siano massimizzati. Le erbe vengono mescolate in 13 litri d’acqua. L’amla viene legata in un panno e poi appesa in immersione nell’acqua, con un particolare processo che si chiama Swedana. Poi l’acqua viene portata ad ebollizione e, rimossi i semi dall’amla, si prepara la pasta che poi sarà cucinata con le quaranta erbe in olio di sesamo e ghee (burro chiarificato). Esiste anche una versione vegan, che non contiene il ghee.
Quali saranno i benefici dell’assunzione regolare di questa marmellata semisolida?
Migliora il sistema digestivo grazie ad amla e cannella, che agiscono su iperacidità e meteorismo. Anche l’eliminazione delle scorie è agevolata dall’assunzione quotidiana
In quanto importante riserva di vitamina C naturale concorre a rafforzare il sistema immunitario
Mantiene efficiente l’apparato cardiovascolare e migliora apprendimento e memoria. Ha un’azione calmante, quindi antistress
Migliora le funzioni respiratorie e e idrata le mucose. È ottimo in caso di tosse, raffreddore o asma
Migliora la bellezza di pelle, unghie e capelli prevenendo le infezioni. Questo perché favorisce l’assorbimento di calcio e altri minerali importanti che rafforzano le ossa e prevengono anche l’osteoporosi
La presenza di Phyllanthus niruri, Emblica officinali, Boerhavia diffusa e Tinospora cardifolia lo rende un ottimo tonico per depurare il fegato
Migliora le funzioni dell’apparato riproduttivo e regola il ciclo
Facilità la sintesi proteica e tonifica la muscolatura
Nessuna controindicazione è segnalata in un uso costante del chyawanprash. Segnalo però che la medicina ayurvedica ritiene molte delle componenti di chyawanprash “erbe calde”, e in effetti dopo l’assunzione si può percepire un senso di calore anche piacevole a gola e petto, mitigabile con un bicchiere di latte d’avena o, peer chi lo assume, semplice latte vaccino.
Scegliete la stagione in cui volete seguire la vostra gustosa “cura”. Se si sta assumendo chyavanprash per migliorare la salute delle vie respiratorie, come nel caso di asma o bronchite, allora potete prenderlo durante l’inverno. Se lo si sta assumendo per migliorare l’immunità generale, prendetelo in estate.
Chyawanprash è un prodotto piuttosto costoso. Scegliete con attenzione il vostro, che troverete con facilità sul web. Meglio sceglierne uno senza conservanti, soprattutto se pensate di fare una cura lunga alcuni mesi. Io ne ho scelto uno del costo di 22 euro per mezzo chilo. Attestatevi più o meno su questa spesa, perché il vostro prodotto dovrà essere eccellente. Considerate che le dosi per l’uso quotidiano sono di un solo cucchiaino da caffè alla mattina, e uno in prima serata.
Buona degustazione e buona salute a tutti!