Isole Saroniche sì, ma mai in minicrociera!
Sebbene mi fossi ripromessa di non consigliarlo mai a nessuno, vorrei raccontare oggi ai miei ecoviaggiatori un’esperienza per me abbastanza disagevole che mi ha comunque permesso di segnare in agenda un ritorno più organizzato alle isole Saroniche, la prossima volta che mi troverò in Grecia. Presa probabilmente da un attacco di follia contaggiosa mi sono convinta, e sono riuscita a persuadere quel pover’uomo che ormai da vent’anni mi accompagna, ad avventurarci in una minicrociera in partenza dal Pireo, per visitare le isole raggiungibili in circa un’ora e mezza da Atene. Nonostante le pessime previsioni meteo e il principio secondo il quale nulla che porti il nome di “crociera” – seppur “mini” – possa mai collimare con le nostre più lontane esigenze, ci imbarcammo in una delle nostre peggiori disavventure di viaggio. Grazie alla quale siamo comunque riusciti a vedere – con la rapidità del suono – ben tre delle cinque isole in un solo giorno, splendide nonostante la tempesta che le avvolgeva. Perché poi il meteo, quando dovrebbe sbagliare non lo fa mai!
La nave, che per farmi sentire a casa odorava di traghetto dello stretto di Messina, è anche stata l’unica su cui abbia mai sofferto il mal di mare (sono stata imbarcata 40 giorni sulla Goletta Verde e 20 sulla Rotta dei Fenici, e mai una nausea. Ma lì sì!). Passiamo alle cose serie, cosa segnare sulla vostra agendina prima di visitare questi piccoli paradisi che, disagi da turista di massa a parte, meritano una tappa se vi trovate nelle vicinanze di Atene. Poros è una piccola isola, molto verde e forse anche romantica, se non fosse che noi l’abbiamo visitata in un’atmosfera da Armageddon. Come per le altre due isole, è impossibile non coglierne la bellezza con qualsiasi condizione meteorologica. Poros è composta da due terre collegate da un piccolo istmo, percorribile in bicicletta e sicuramente rilassante, al punto da rinfrancare anche noi nelle condizioni di cui sopra. L’unico monumento importante dell’isola è il monastero di Zoodochos Pigis, immerso in un ambiente naturale eccezionale. Sull’isola si trova anche un tempio a Poseidone, purtroppo in pessimo stato.
Dopo Poros siamo stati portati in tutta fretta ad Aegina, ancora con il desiderio di vedere meglio e capire di più. Problemi con l’attracco e varie disavventure non ve le racconterò, se non per dirvi di andare soli come sempre vi consiglio e non lasciarvi sedurre mai dai professionisti del turismo organizzato. Aegina è forse la più ateniese tra le isole del golfo Argo Saronico. Questa isola, per la maggiore vicinanza alla capitale, si considera quasi un quartiere di Atene. Qui potrete visitare le piccole spiagge o la più grande, nella località Agia Marina. Ma per sentire la vera Aegina vi consiglio di visitare i villaggi di pescatori di Persika e Souvala.
Ultima nostra tappa è stata Hydra, un’isola che alcuni non pensano neanche che si trovi nel Peloponneso, per quanto è isolata dalle altre. Nella sua ala più orientale, che i greci chiamano Argolida, si trovano posti storici che tutti conosciamo: Micene, Argo ed Epidauro. Non ve lo aspettavate, eh? La particolarità di Hydra è proprio quella di restare isolata nonostante la vicinanza alle due città di Atene e Nafplio. Il suo lungomare ha la forma di un ferro di cavallo, un semicerchio di piccole botteghe artigiane e taverne, dove è anche possibile fare spesa di prodotti tipici e pistacchi locali.
Insomma, per essere brevi, le isole greche vanno assolutamente visitate. La loro bellezza luminosa risplende anche nei giorni di burrasca. Ma siate più cauti di me, organizzate bene il vostro viaggio e fermatevi con calma in ognuna di esse. Meritano molto di più di un turismo mordi e fuggi.