Ultimissimi

Partire in vacanza con i libri amici

Partire in vacanza con i libri amici

Oggi voglio scegliere per me e per voi una selezione di libri da mettere in valigia per le nostre vacanze estive. Niente recensioni, perché alla critica credo generalmente poco. Ma dopo l’estate chi vorrà potrà scrivermi, e magari potremo confrontarci insieme su quello che abbiamo […]

Non ti scordar di me

Non ti scordar di me

LINGUAGGIO DEI FIORI – Il Non ti scordar di me è il fiore legato all’amore sincero e al ricordo affettuoso. Mi perdonerete se oggi vi racconto una storia triste, ma sarà l’occasione per capire come mai questo fiore si chiama così. Un giorno, un cavaliere con l’armatura […]

Stess da jet lag? C’è il cuscino ipnotico

Stess da jet lag? C’è il cuscino ipnotico

Se dopo aver affrontato un lungo viaggio avete problemi nel riposare forse vi sarà d’aiuto quello che, negli anni Venti, veniva pubblicizzato come cuscino ipnotico. In realtà si tratta di un semplice cuscino riempito con erbe e fiori i cui effluvi hanno un effetto rilassante. Preparare un casa uno di questi cuscini è molto facile. Basta creare una piccola busta di lino o cotone e riempirla di foglie sminuzzate, preferibilmente di luppolo. Chiuso il sacchetto andranno aggiunte alcune gocce essenziali di lavanda, tiglio, arancia e melissa, da rinnovare ciclicamente se il profumo diminuisce. Tenetelo accanto al cuscino sul quale dormite, e vedrete che sogni d’oro.

La scelta di questo consiglio per la sezione eco beauty non è casuale. Chi dorme bene è più attento, vigile e sereno. Ma anche più bello.

Sul Meridiano zero per misurare il mondo

Sul Meridiano zero per misurare il mondo

Può un instancabile viaggiatore non passare dal quartiere del borgo reale di Greenwich, a Londra, a nove chilometri a sud est di Charing Crossa, per vedere il famoso meridiano? Sarà pure una linea decisa arbitrariamente ma il piacere di dire “ci sono stata!” era tanto che […]

Per stare meglio ci vuole un seme

Per stare meglio ci vuole un seme

Mi sono presa qualche giorno per mettere su questo post, richiesto dalla mia cara cognatuzza Rosaria, ma eccoci finalmente qui a riparlare dei semi, di cui avevo già accennato sul post “Ma dove prendi le proteine?”. Immancabili sulla nostra tavola per un’alimentazione ben integrata, noi li […]

Vacanze al mare? Metti in valigia un’eco-coppetta

Vacanze al mare? Metti in valigia un’eco-coppetta

Oggi dedico il mio post salva-Pianeta alle donne di buona volontà. Premetto che l’argomento di cui parlerò è per qualcuno ancora un tabù ma la questione è abbastanza seria da meritare uno spazio sulla sezione unPianetaperAmico. Parliamo di ciclo mestruale, un fatto naturale che di per sé non contribuirebbe affatto alla distruzione di madre Terra. Invece, ogni anno, miliardi assorbenti e di pannolini per bimbi (di cui parlerò in un prossimo post) rientrano nella lista dei prodotti più inquinanti.

Quando, alcuni anni addietro, un’amica mi ha parlato delle coppette mestruali non nascondo di aver provato un iniziale sconcerto. Sarò sincera, in modo che capiate che i pregiudizi sono sempre un limite che ci fa solo perdere tempo. Ricordo che risposi che mi sarei sforzata in molti altri modi di raggiungere l’agognato record “rifiuti zero”, ma di usare la coppetta proprio non se ne doveva parlare. Ho perso almeno cinque anni prima di scoprire che questa invenzione non avrebbe aiutato solo l’ambiente ma sarebbe stata utile soprattutto me. La coppetta igienica in silicone medicale è una trovata intelligente, pulita, comodissima, ideale per le viaggiatrici o le sportive e sempre disponibile, visto che si usa per 10 anni e va solo sterilizzarla a fine (o inizio) ciclo. Da distratta, vi dirò che la cosa più utile per me è non trovarmi mai sprovvista del necessario quando “si issa bandiera rossa”, come avrebbe detto la mia bisnonna. Ammetto di provare gratificazione nel calcolare, ad ogni fine ciclo, quanta plastica non ho buttato via.

Ecco quindi qualche informazione su come scegliere la vostra coppetta, visto che avrete già capito che vi consiglio di mettere da parte ogni remora e iniziare da subito a usarla. Va detto che potrebbero passare un paio di cicli prima che vi sentiate pienamente a vostro agio. Sebbene la coppetta interna una volta inserita non si percepisca, considerate il fattore “novità” e non lasciatevi scoraggiare alle prime prove. Vi garantisco che per me è stato più difficile imparare a mettere le lenti a contatto!

Cosa tenere in considerazione prima di scegliere la vostra coppetta? Sicuramente la scelta della taglia è uno dei fattori più importanti e va fatta in base all’età, ad eventuali parti o gravidanze e all’entità del vostro ciclo. Mediamente si perdono da 28 a 80 millilitri di sangue in 3/7 giorni. Sotto queste quantità si parla di ipomenorrea, mentre al di sopra di esse si parla di ipermenorrea. Se avete meno di trent’anni e nessuna gravidanza potete scegliere una taglia S. Se avete più di 30 anni e/o se avete avuto una gravidanza (con o senza parto naturale) potete scegliere una taglia L. Le coppette sono di varia capienza e tonicità. Se avete un flusso molto scarso potete scegliere quelle fino a 20ml, con flusso scarso fino a 25ml, con flusso medio o abbondante fino a 30 ml, con flusso molto abbondante sceglietene una sopra i 30ml. La coppetta può essere cambiata anche ogni 12 ore, sebbene sia sempre consigliabile svuotarla e pulirla sotto un getto d’acqua più spesso. Le coppette hanno anche una diversa morbidezza. Le più toniche sono consigliate alle donne con un pavimento pelvico più sodo, per esempio alcune sportive (ma non tutte, perché alcuni sport danneggiano questa parte del corpo). Se siete molto sensibili scegliete comunque una coppetta più morbida.

Come inserire e togliere la coppetta? L’inserimento è molto semplice, basta schiacciare a metà la coppetta, ripiegarla come una mezzaluna e infilarla come si farebbe con un normale tampone interno. Provate voi stesse la piegatura e la posizione più comode. Quando si aprirà alla base della cervice sentirete un leggerissimo colpetto che vi conferma la creazione di un necessario, leggerissimo, sottovuoto. Informazione di servizio: la vagina è un canale dotato di un ingresso e di un fondo chiuso. Quindi state tranquille, la coppetta non si perderà al suo interno! Il piccolo bastoncino che trovate sul fondo vi faciliterà l’estrazione, ma non tirate la coppetta prendendola da lì. Schiacciatene il fondo per eliminate il sottovuoto che si è creato al momento dell’inserimento, e poi sfilatela. Un dato pratico per la migliore scelta: l’indice della mano è lungo circa otto centimetri. Se volete verificare l’altezza della vostra cervice potete considerare che se lo inserite e non arriva alla seconda falange avete una cervice bassa e vi servirà una coppetta dal corpo basso, se arriva alla seconda falange andrà bene una qualsiasi coppetta, se arriva alla base del dito andrà bene una coppetta dal corpo lungo. Sembra un’informazione non determinante ma è importante per la vostra comodità, chiedete consiglio al vostro ginecologo ma ricordate che la misurazione va fatta durante il ciclo. Se in passato avete già usato assorbenti interni probabilmente vi conoscete già abbastanza bene per avere idea di quale coppetta vada bene per voi.

Altro dato importante è relativo all’igiene. Alcune recenti tesi universitarie sull’argomento hanno dimostrato come i tamponi effettuati sulle coppette ne confermino la sicurezza igienica, quindi diffidate da chi le sconsiglia perché “pensa” che le cose non stiano così. Per chi usa i social, è molto attivo su facebook il gruppo Donne con la coppetta. Lì le admin potranno rispondere alle vostre richieste senza inibizioni e riportando l’argomento a ciò che realmente è: un fatto naturale. Io vi do come consiglio di scelta solo quello che ho dato a me stessa, quando ho scelto una produzione italiana. Trovate varie marche made in Italy. Con quelle andate sul sicuro. Allora, cosa aspettate a metterla in ecovaligia per la vostra prossima vacanza al mare?

Calendula, la bella che decongestiona

Calendula, la bella che decongestiona

La calendula è una pianta officinale che apre le sue grosse infiorescenza al sorgere del sole. Per questo in latino maccheronico era chiamata solsequier, la seguace del sole, da cui deriva anche il nome francese scuci. La si può trovare in varietà selvatica o coltivata ed […]

Montserrat, i pinnacoli che sfiorano il cielo

Montserrat, i pinnacoli che sfiorano il cielo

Se vi trovate in Catalogna vi consiglio di mettere in conto una gita fuori porta per visitare un luogo che ho trovato eccezionale da ogni punto di vista. Si tratta di Montserrat, una montagna che sembra tagliata a mano e in modo irregolare da un serracolo, sulla quale […]

Pratolina

Pratolina

LINGUAGGIO DEI FIORI – La pratolina è il fiore che rappresenta l’innocenza. Non per niente in Scozia viene chiamata Bairn-wort, che significa fiore del bambino. La tradizione vuole che se una bambina ne raccoglie un mazzo a occhi chiusi, contando i fiori scoprirà quanti anni dovrà attendere per sposarsi, e da sempre gli innamorati predicono come andrà a finire il loro amore staccando i petali mentre pronunciano il “m’ama non m’ama”. La Pratolina tiene fede al suo nome inglese, Daisy. Si schiude alle prime luci del sole e richiude al tramonto i petali. Daisy sta, infatti, per “the day’s eye”, l’occhio del giorno. Un poeta anonimo scriveva così di questo fiore delicato

Sceglierei d’essere una pratolina/se potessi essere un fiore/chiuderei dolcemente i petali/nell’ora quieta del tramonto/e al mattino svegliarmi/quando cade la rugiada mattiniera/per raccogliere il sole spendente nel cielo/e dal cielo anche le lucide lacrime

Filtri solari, perché preferire i metallici

Filtri solari, perché preferire i metallici

Non so da voi, ma qui in Sicilia siamo in periodo di abbronzatura da circa un mese. Così, anche se è solo l’inizio di maggio, mi sento già in ritardo sul tema che riguarda i filtri di protezione solare. Recupero subito e vado al dunque. […]


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