Ultimissimi

Anemone

Anemone

LINGUAGGIO DEI FIORI – L’anemone è un fiore che amo molto. Lo trovo delicato e, se si potesse dire delle piante, quasi timido. I greci lo ritenevano un fiore del vento e pensavano che schiudesse i petali solo quando Anemos soffiava. Saranno forse queste sue caratteristiche […]

Borragine, un aiuto depurativo

Borragine, un aiuto depurativo

Il ricordo più antico che ho della borragine è quello di mia cugina Manuela, quando eravamo bambine, che staccava i piccoli fiori blu e se li metteva sulla lingua. Teneva la lingua un po’ fuori per farmi vedere che si stava mangiando un fiore, poi […]

Ma dove prendi le proteine?

Ma dove prendi le proteine?

Chi è vegetariano avrà già capito. Chi non lo è forse no, ma è questa la domanda che perseguita noi che abbiamo deciso di seguire una dieta priva di carne, pesce e – nel caso dei vegani – derivati animali. Perché si sceglie una dieta del genere? Qualcuno lo fa perché la ritiene più salutare, qualcun altro per ragioni etiche. Io l’ho fatto dodici anni fa, perché ho sentito che era questo l’unico passaggio possibile al mondo che vorrei. Non un mondo senza violenza, ché la vita stessa si basa su una leggera dose di violenza, ma con una violenza ridotta al minimo, dove ogni crudeltà superflua sia abolita. Spero di non avervi annoiati con questa piccola dissertazione e passo subito al tema che ho scelto per oggi. Dove si trovano le proteine, quei mattoncini che costituiscono il 16% del nostro peso corporeo totale, che formano gli anticorpi, combattono virus e batteri, trasportano ossigeno e fanno parte degli enzimi e del sistema ormonale? Non solo nella carne, ve lo garantisco. La differenza di fondo sta nel fatto che le proteine complete, ovvero quelle formate da tutti e otto gli amminoacidi essenziali nelle giuste proporzioni, si trovano in tutti gli alimenti di origine animale e solo in alcuni alimenti di origine vegetale. Ma questo non significa che un buon abbinamento di alimenti vegetali che contengono proteine complementari non permetta, a fine giornata, di coprire l’intero fabbisogno proteico. Ecco cosa mettere a tavola per arricchire di proteine i nostri piatti.

FAGIOLI DI SOIA E LORO DERIVATI – Iniziamo da un prodotto che contiene tutti e otto gli amminoacidi essenziali, povero di grassi saturi e alcalino. I fagioli di soia nella loro forma meno lavorata costituisco uno dei modi più nutrienti di consumare la soia, a fronte di 28 grammi di proteine per porzione da 170 grammi. Sono quindi perfetti per raggiungere il fabbisogno quotidiano senza generare acidosi e colesterolo. In più la soia contiene fibre, vitamine e minerali. Ma la soia si può consumare anche lavorata in forma di tofu, un “formaggio” di soia con un sapore molto delicato da condire con gli aromi che si preferiscono e usare come base per varie preparazioni che offre 11,5 grammi di proteine per 100 grammi. C’è poi il tempeh, un prodotto che si ricava dalla fermentazione dei fagioli di soia e offre 17,5 grammi di proteine ogni 100 grammi. E si sta ormai diffondendo anche l’uso del miso, una pasta cremosa e salata fatta con fagioli fermentati da usare per preparare brodi e zuppe. Il miso offre da 2,5 a 3,5 grammi di proteine per cucchiaio ed è un’ottima fonte anche di vitamina B12. Sono ormai un classico latte e yogurt di soia, rispettivamente con 25 grammi di proteine per 250 ml di latte e 10,5 per 250 ml di yogurt.

SEITAN – Il seitan contiene sette degli otto amminoacidi che ci servono. Basta aggiungere un po’ di salsa di soia per completare anche in questo caso la catena amminica. Ma cos’è il seitan? Glutine, praticamente puro. La preparazione è abbastanza semplice ed economica, si fa un impasto semplice con farina manitoba e acqua come per fare il pane, e si mette l’impasto in una ciotola lasciandolo coperto di acqua calda per mezz’ora. Dopo si toglie l’impasto e lo si mette in uno scolapasta dentro il lavandino. Si inizia così il lavaggio. L’impasto va sciacquato in acqua calda per una decina di minuti. A questo punto rimarrà solo il glutine, molto elastico, che dovrà essere riposto in un panno bagnato e legato come un salsicciotto senza stringere troppo. A questo punto il glutine va cotto dentro il panno, bollito per un’ora con gli aromi che si preferiscono e poi affettato e cotto a proprio piacere.

I GERMOGLI – Altra eccezionale fonte di energia sono i germogli. Alcuni di essi – come quelli di erba medica, soia, semi di lino, ceci, piselli, fagiolo mungo ed erba di grano – contengono tutti gli otto amminoacidi essenziali. Durante la fase di germogliazione le vitamine del seme si moltiplicano enormemente. La vitamina C può arrivare a moltiplicarsi del 600%, la B12 del 700%, la B5 e B6 del 100% e addirittura la B2 del 1462%. Inoltre nella fase di germogliazione le proteine vengono scisse in amminoacidi, risparmiando al nostro processo digestivo questo passaggio. I germogli si possono fare crescere anche in casa, dedicando pochi minuti al giorno alla loro cura.

LEGUMI E CEREALI – Non mi dilungherò troppo su due categorie di alimenti che la nostra cucina mediterranea ama e consuma in tutte le salse. Legumi e cereali contengono solo proteine complementari. Quindi è bene associarli sempre tra loro per ottenere un piatto veramente completo. La nostra pasta e fagioli ne è un ottimo esempio.

FRUTTA SECCA E OLEOSA – Mandorle, noci, anacardi, arachidi e chi più ne ha più ne metta. Tutti questi gustosi spuntini contengono fino al 20% di proteine vegetali.

I SEMI – di zucca, sesamo, girasole o lino, sono tutti ottimi integratori di proteine vegetali di altissima qualità, insieme a vitamine e minerali. Ne basta una manciata nelle vostre insalate. Il titolo di questo paragrafo è editabile e rimanda a un altro post, nel quale approfondisco l’argomento.

ALGHE VERDI – Ed ecco, infine, un alleato che ci arriva dal mare. Le alghe verdi, con il loro sapore esotico, ci offrono fino al 65% di proteine. La spirulina, per esempio, ne offre il doppio della carne e della soia. Anche in questo caso alle proteine si aggiunge un bel carico di vitamine, minerali, enzimi e clorofilla che ci fanno solo bene.

Spero così di avere risposto all’annosa domanda. Ecco dove prendiamo le proteine. Buona abbuffata!

Bolle di sapone (alla calendula)

Bolle di sapone (alla calendula)

Da qualche anno, grazie al nostro amico Francesco, io e marito siamo diventati due fanatici produttori di sapone fatto in casa. Abbiamo scoperto che non solo è facile ma è anche molto gratificante riuscire a creare con pochi elementi un ottimo prodotto. Questa ricetta, che […]

Nuova Zelanda, la magia di Monte Fato

Nuova Zelanda, la magia di Monte Fato

Oggi vi faccio venir voglia di staccare un biglietto per la Nuova Zelanda. Ho puntato la sveglia presto per avere qualche minuto in più da dedicare a questo post, dove vi racconto brevemente il parco nazionale del Tongariro, luogo eccezionale al centro dell’Isola del Nord. Patrimonio dell’UNESCO […]

Tasso Barbasso

Tasso Barbasso

LINGUAGGIO DEI FIORI – So che l’idea potrà sembrare un po’ barocca ma penso che possa diventare interessante dedicare, su questo blog, una sezione agli antichi significati simbolici di fiori e piante. L’occasione sarà propizia per raccogliere qualche informazione in più sulle piante di cui vi parlerò e per leggere insieme piccoli brani poetici che raccontano la flora in questione. Dichiaro da subito l’aiuto bibliografico che mi arriva dagli studi di Sheila Pickles.

Oggi vi parlo del Tasso Barbasso, che simboleggia il sollievo. Regalarlo significa augurare ristoro e nuova serenità del fisico e della mente. Il nome latino, verbascum, è stato probabilmente variato in barbascum perché la pianta appare barbuta, a foglie larghe, vellutate e lanuginose. Sappiamo che anche il nostro caro Renzo dei Promessi sposi la trovava nel suo giardino (il tasso barbasso, con le sue grandi foglie lanose a terra e lo stelo diritto nell’aria, e le lunghe spighe sparse e come stellate di vivi fiori gialli – scriveva Manzoni) ma non sappiamo se  la utilizzava anche lui per foderarsi l’interno delle scarpe, come si faceva anticamente per tenere i piedi caldi e proteggerli nei percorsi accidentati. Forse proprio da questo “sollievo” ai piedi viene il significato che è stato attribuito al Tasso Barbato. I romani la usavano anche per fare luce, dopo averla immersa nel sego, e la chiamavano Candelaria.

Ed ecco come ce la racconta John Clare (1793-1864), che in Cowper green ne apprezza la “selvaggia varietà”:

E la medicamentosa bettonica/oltrepassa il limite del bosco/insieme alle foglie lanose del tasso barbasso. Questo, benché modesto fiore dimenticato,/posto qui da una natura frettolosa,/mostra a un occhio accorto/la sua selvaggia, gradita varietà

 

 

 

 

L’arnica, amica degli sportivi

L’arnica, amica degli sportivi

Inauguro con questo post la sezione “Erbario” di questo blog. La natura offre sotto i nostri occhi quella che Maurice Mességué chiama la “farmacia del buon Dio” ma spesso non sappiamo usufruirne. Spero che queste brevi informazioni possano servire a farvi venire voglia di scoprire, conoscere, […]

Zafferano mon amour

Zafferano mon amour

Non tutti lo sanno ma lo zafferano è una miniera di sostanze preziose per il nostro organismo. Oltre ad essere un gustoso complemento per i piatti più raffinati, questa spezia possiede un altissimo valore antiossidante perché è ricco di carotenoidi, come le carote, e con […]

Oli nutrienti? Falli tu

Oli nutrienti? Falli tu

Fare oli nutrienti per la pelle è facile. Si tratta di mettere in infusione erbe con proprietà nutrienti in olio d’oliva extra vergine o in olio di mandorle dolci, e il prodotto è consigliato anche per chi ha la pelle grassa. Ecco due ricette.

Prendete una manciata di fiori di lavanda, una di foglie e fiori di malva e una di achillea millefoglie. Mettete in un vaso di vetro e poi versate olio fino all’orlo. Lasciate macerare al sole per una settimana, poi filtrate e versate in piccole boccette che conserverete al sole ancora per qualche giorno, dopo aver aggiunto poche gocce di aceto di mele in ciascuna di esse. Questa ricetta è consigliata anche a chi aspetta un bimbo e ha bisogno di mantenere elastica la pelle del corpo e del seno per evitare smagliature.

Seconda ricetta. Mescolate un pugno di rosmarino, due pizzichi di timo e fiori di lavanda, pestate tutto in un mortaio e aggiungete un filo di aceto di mele. Mettete l’impasto in un vaso di vetro e versate olio di mandorle dolci. Lasciate il vaso esposto al sole per un mese, agitandolo quando ve ne ricordate. Questo olio è consigliato per massaggiare le parti del corpo dopo una bella scarpinata o un allenamento. Mettetelo nello zaino se decidete di partire per la Magna via Francigena come vi ho consigliato nel primo post della sezione Viaggi.

 

Sicilia, a passo lento sulla magna via Francigena

Sicilia, a passo lento sulla magna via Francigena

Quando mi sono chiesta con quale proposta di viaggio inaugurare questa sezione del blog, ho pensato di tutto. Ho avuto la fortuna di viaggiare abbastanza, e prossimamente potrò raccontarvi di molti luoghi incontaminati e bellissimi che vorrei consigliarvi per le vostre vacanze. Ma sono siciliana, […]


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